Fogamzásgátló
Una confezione di pillole anticoncezionali
La pillola anticoncezionale continua a far discutere, e il rilievo politico del tema non lascia indifferente l’autorevole British Medical Journal, che ospita un faccia a faccia sull’opportunità che essa venga resa disponibile senza prescrizione medica. A difendere le ragioni del no a una simile ipotesi è Sarah Jarvis, portavoce dell’organizzazione dei medici di famiglia britannici. Dopo aver ricordato che la Gran Bretagna detiene il record europeo del tasso di gravidanza tra le adolescenti (il 15 per cento, cioè circa il doppio della Germania e il triplo della Francia, superato tuttavia dagli Stati Uniti, dove il 22 per cento delle donne diventano madri prima dei vent’anni), la causa di questo primato viene da lei attribuita proprio a un uso scarsamente consapevole dei contraccettivi. Poiché il 72 per cento delle ragazze inglesi tra i 16 e i 19 anni preferiscono discutere l’argomento con il medico di base, quest’ultimo dovrebbe incoraggiarle all’impiego di contraccettivi a lunga azione, in quanto i dati rivelano che al 40 per cento delle adolescenti che in quella fascia d’età hanno affrontato un’interruzione di gravidanza era stata prescritta nell’anno precedente la pillola. La stessa disponibilità senza prescrizione della contraccezione d’emergenza, in Gran Bretagna ha fatto ben poco per ridurre il tasso di gravidanze adolescenziali indesiderate, perciò, conclude Jarvis, invece di rendere più accessibili rimedi potenzialmente inaffidabili, appare determinante che i medici aiutino le loro pazienti a fare le scelte migliori. Le ragioni del sì sono sostenute da Daniel Grossman, docente presso il dipartimento di ostetricia e ginecologia dell’Università di San Francisco, il quale sottolinea che la pillola è al contrario molto efficace e, se correttamente usata, ha un modesto tasso di fallimento dello 0,3 per cento nel primo anno, oltre a essere sicura, visto che 50 anni di esperienza dimostrano che il rischio di morte per cause cardiovascolari fra le donne in salute e non fumatrici che vi ricorrono è inferiore a quello corso dalle madri che portano a termine una gravidanza. E’ stato inoltre definitivamente accertato che la pillola riduce il rischio di tumori ovarici, e poiché è evidente che eliminare l’obbligo della prescrizione medica non impedirebbe alle donne di consultare comunque un medico in caso di dubbi, un obbligo del genere viene esplicitamente bollato da Grossman come una “paternalistica barriera” che non è basata su alcuna evidenza scientifica. A suo dire, i governi che intendono combattere le gravidanze indesiderate, come la mortalità materna nei Paesi in via di sviluppo, farebbero meglio a consentire a tutte le donne un più libero accesso alla pillola, a costo basso se non nullo.